La sua passione per la pizza verace nasce da piccolino: ricorda ancora quando il fine settimana aspettava che il pizzaiolo preparasse la sua pizza e lo guardava in tutti i suoi movimenti e quando entrava nel forno e vedeva la fiamma e la pizza che si cuoceva pian piano si ipnotizzava.
Con il passare del tempo, tra i 12 e i 14 anni di età, invogliato da sua madre ha iniziato ad andare in una piccola pizzeria del suo paese. Ci andava solo il fine settimana per guardare e all'occorrenza chiudere qualche cartone della pizza. Ed è da lì che poi è scattata la scintilla.
Per Fabrizio portare avanti la tradizione della pizza napoletana è una missione, anche se non è facile per chi come lui si trova in piccoli paesi dove ci sono tante "finte pizzerie napoletane" con i nomi più svariati e con tanto di bandiere italiane, ingannando il cliente che è convinto di mangiare un prodotto italiano o in alcuni casi napoletano, ma che di napoletano o di italiano non ha niente.
Quindi per Fabrizio la missione è quella di educare il cliente a mangiare la vera pizza napoletana. L'emozione più grande per Fabrizio è quella di vedere i bambini con lo stesso sguardo che aveva lui quando da piccolo era affascinato dal mondo pizza.